L'Archivio musicale della Scala

L'Archivio musicale della Scala

Dal 1778 l'Archivio Musicale della Scala accumulò un tale patrimonio di materiali musicali che, già nel 1814, Giovanni Ricordi (che lavorava alla Scala anche come suggeritore) fece un accordo con la Scala per garantirsi l'incarico di copiare i materiali d'orchestra e di canto del Teatro, che vennero pubblicati nel primo catalogo Ricordi.

Nel 1825 Giovanni Ricordi riuscì ad acquistare la proprietà di tutto l'Archivio Musicale del Teatro alla Scala, che venne aggiunto al Gran Catalogo di questo stesso anno.

Nel 1839 la Scala, per 1.600 Lire, vendette a Giovanni Ricordi anche la prima opera di G. Verdi "Oberto Conte di San Bonifacio".

Nei primi anni della seconda metà del XX secolo, l’Archivio Musicale della Scala era un contenitore di materiali di proprietà o a noleggio per le produzioni programmate, salvati in parte dai bombardamenti del 1943.

Non erano catalogati ma sistemati su scaffali in ordine alfabetico per quelli di proprietà oppure in ordine sparso per quelli noleggiati.

All’epoca il lavoro di copisteria era affidato ad alcuni professori del complesso musicale di palcoscenico, impegnati parzialmente durante la stagione, i quali realizzavano le parti dalle partiture rielaborate dal direttore musicale di palcoscenico.

Spartiti, partiture e materiale fonico erano presenti nei vari uffici (Direzione Artistica, Coro, Ballo, Fonici ecc.), e solamente con la ristrutturazione del 1977 operata da Corrado Abriani e avallata dal M° Claudio Abbado, tutti questi materiali furono accorpati negli uffici dell’Archivio Musicale e catalogati dapprima su schede cartacee, successivamente con sistemi informatici gestiti dal CED.

L’intuizione e la lungimiranza di C.A. ha dato il “LA” per un importante sviluppo innovativo dell’ufficio sia con l’acquisizione di fotocopiatrici e di supporti informatici che con la formazione di collaboratori, unificando la gestione di tutti i materiali cartacei e supporti audio/video e rendendoli fruibili agli utenti.

L’archivio musicale, oltre a contenere l’archivio sonoro e audiovisivo, conserva una raccolta di materiali di musica a stampa tra quelli utilizzati per la realizzazione degli spettacoli e dispone di una biblioteca di musica a stampa, composta prevalentemente da spartiti per canto e pianoforte, nata dalla necessità di unire, censire e mettere a disposizione dei propri utenti gli spartiti pervenuti in teatro durante gli anni a seguito di lasciti, donazioni e acquisti.

Da diversi anni la biblioteca dell’archivio musicale ha aderito al Polo della Regione Lombardia e partecipa alla rete SBN: attualmente l’inserimento dati riguarda i volumi di musica a stampa della biblioteca dell’archivio musicale, il cui catalogo è già in buona parte consultabile dall’OPAC SBN; alcuni dei titoli sono di rara reperibilità e per questo particolarmente preziosi per quanti abbiano interesse alla ricerca e allo studio di composizioni meno note e non più ristampate.

Gli spartiti della biblioteca sono disponibili per la consultazione, previo appuntamento, mentre il servizio di prestito è riservato alla circolazione interna.