Questo è il libro di sala accessibile per Il Ratto dal Serraglio (titolo originale Die Entführung aus dem Serail), di Wolfgang Amadeus Mozart.
Si compone di 23 pagine. È corredato di versione audio per i testi, audio descrizione per le immagini e video in Lingua dei Segni Italiana (LIS).
I testi sono disponibili in versione a contrasto inverso e caratteri ingrandibili. Il pulsante “AUDIO TESTO” attiva una voce maschile per la lettura dei testi, il pulsante “AUDIO DESCRIZIONE” attiva una voce femminile che descrive le immagini. Il pulsante “LIS” attiva i video in Lingua dei Segni Italiana.
Utilizzando questo libro di sala accessibile si dà esplicito consenso ad accedere a contenuti ospitati su siti web di terze parti.
Il Ratto dal Serraglio (titolo originale Die Entführung aus dem Serail) è un Singspiel in tre atti di Wolfgang Amadeus Mozart.
Il Singspiel è un genere caratterizzato dall’alternanza di parti recitate e cantate. Il libretto in lingua tedesca è di Johann Gottlieb Stephanie Il Giovane. tratto da Christoph Friedrich Bretzner.
Come molte altre opere dell’epoca, Il Ratto dal Serraglio si basa su un’ambientazione turchesca e sul tema della fuga di prigionieri cristiani dalla schiavitù ottomana.
segue
Al centro di questa cosiddetta “turcheria” (un genere molto in voga nel XVIII secolo) c’è l’amore contrastato di due coppie: una nobile, formata da Belmonte e Konstanze, e una popolana, composta da Blonde e Pedrillo. L’opera debuttò con successo al Burgtheater di Vienna il 16 luglio 1782.
Al termine della prima rappresentazione vi fu un brevissimo dialogo, divenuto celebre, tra Mozart e un ammirato ma perplesso Giuseppe II, che aveva commissionato l’opera: “Troppo bello per le nostre orecchie e troppe note, mio caro Mozart”.
A cui il compositore replicò dicendo: “Nemmeno una più del necessario, Maestà”.
Johannes Chrisostomus Wolfgang Gottlieb (in latino Amadeus) Mozart nasce a Salisburgo il 27 gennaio 1756.
A quattro anni inizia a studiare col padre il cembalo e il violino.
A cinque, compone le sue prime musiche: minuetti e altri brani. Tra il 1769 e il 1771, compie con il padre il primo dei suoi tre viaggi in Italia, durante il quale raggiunge anche Milano.
segue
Per il Regio Ducale Teatro della città compone Mitridate, Re di Ponto (1770), riscuotendo un buon successo, tanto da ottenere le commissioni per altre due opere: Ascanio in Alba (1771) e Lucio Silla (1772).
Nel 1780, a Mozart viene commissionata un’opera importante, ovvero Idomeneo, Re di Creta, rappresentata all’inizio del 1781.
segue
È questo lo stesso anno in cui lascia Salisburgo e si stabilisce, da libero professionista a Vienna: “Questo è un luogo fantastico [...] e per il mio mestiere è il posto migliore del mondo”, scrive in una lettera al padre il 4 aprile 1781.
A Vienna cerca subito di ottenere la commissione per un’opera in lingua tedesca da rappresentare al Burgtheater, dove Giuseppe II aveva tentato in via sperimentale di rompere l’egemonia dell’opera italiana.
segue
Arriva quindi Die Entführung aus dem Serail, che ha finalmente a disposizione i mezzi di solito riservati all’opera italiana: un teatro prestigioso, cantanti di primo piano e un’ottima orchestra.
Durante il lavoro alla partitura, le lettere che Mozart indirizza al padre descrivono alcuni tratti caratteristici della sua nuova estetica e poetica, che si riflettono nell'opera, fondata sull’ideale unità tra musica e azione drammatica: “la musica, anche nella situazione più terribile, non deve mai offendere l’orecchio, ma piuttosto dilettarlo e restare pur sempre musica”.
Con questo spettacolo, il regista Giorgio Strehler ha voluto “raccontare una favola col suo spessore umano, come hanno tutte le grandi favole”.
Osmin è l’Orco delle favole dei bambini, è il grande Cattivo, che viene sconfitto davanti al mondo del Bene.
Nello spettacolo si ritrovano anche i quattro personaggi fondamentali della commedia dell’arte: Pedrillo incarna l’astuto Arlecchino e Blonde è Colombina, mentre Belmonte e Konstanze sono i due coniugi nobili.
segue
Dal punto di vista dell’allestimento, il regista ha creato il gioco del ‘teatro nel teatro’: i personaggi si muovono in una scenografia chiaramente artificiale, nella quale viene ricostruita l’ambientazione e l’atmosfera dell’opera tra realtà e finzione, tra esotismo e occidente settecenteschi, mentre i personaggi esplicitano i loro sentimenti direttamente al pubblico, con cui spesso dialogano.
segue
L’alternanza luce-ombra riveste un’importanza fondamentale, creando effetti di grande suggestione soprattutto nel delineare i personaggi: quando recitano la commedia sono in una luce abbagliante; viceversa, quando cantano e predomina l’elemento musicale, avanzano alla ribalta e sono silhouette in controluce.
Belmonte ha scoperto che l’amata Konstanze è stata rapita dal Pascià turco Selim, insieme alla cameriera Blonde e al servitore Pedrillo, fidanzato di quest’ultima. Giunto dinanzi al palazzo del Pascià, Belmonte interroga Osmin, guardiano del palazzo.
Quest’ultimo rifiuta di rispondere alle sue domande e lo scaccia bruscamente. Non appena Osmin si allontana, Belmonte incontra Pedrillo, che gli consiglia di presentarsi al Pascià nelle vesti di architetto, così da rinnovare a Konstanze il proprio amore.
Konstanze confida a Blonde che Selim ha minacciato di costringerla con la forza ad accettare il suo amore. Nel frattempo, Pedrillo elude la sorveglianza di Osmin: con grande astuzia, egli offre una bottiglia di vino drogato al guardiano, il quale si allontana ubriaco e barcollante. Belmonte può così incontrare Konstanze e le due coppie di amanti si apprestano finalmente a fuggire
Tutto è predisposto per la fuga, ma il tentativo è sventato da Osmin, che ha denunciato i fuggiaschi al Pascià. Interrogando Belmonte, Selim apprende che quest’ultimo è figlio di un suo acerrimo nemico, del quale potrà ora vendicarsi. Rimasti soli, Belmonte e Konstanze giurano che affronteranno uniti la morte.
Anche Pedrillo e Blonde attendono di essere giustiziati, ma Selim non tarda a mostrare la propria clemenza: egli perdona tutti e ordina che le due coppie di innamorati siano condotte su una nave. Mentre Belmonte, Constanze, Pedrillo e Blonde lodano la bontà di Selim, Osmin si allontana furioso e un coro di soldati turchi celebra la gloria del Pascià.
I testi e le immagini contenuti in questo libro di sala accessibile sono stati forniti dall’Ufficio Edizioni Teatro alla Scala.
Ideazione, progettazione, rielaborazione testuale e descrizioni
Elena Di Giovanni, Francesca Raffi (Università degli Studi di Macerata)
Supervisione
Stefania Laura (Teatro alla Scala)
Coordinamento tecnico
ALI – Accessibilità Lingue Inclusione
Progettazione tecnica, studio e sviluppo digitale
Tadao Agency
Voci
Sonia Barbadoro (descrizioni)
Alberto Onofrietti (testi)
Video LIS
Cassandra Dagani
Questo documento e tutti i materiali in esso contenuti sono di proprietà esclusiva e riservata del Teatro alla Scala e/o dei suoi aventi causa e/o di terzi soggetti ove indicati, e sono protetti dalle vigenti norme nazionali ed internazionali in materia di tutela dei diritti di Proprietà Intellettuale e/o Industriale. È vietato qualsiasi uso non espressamente autorizzato.
Per ulteriori informazioni o richieste, scrivere a [email protected]